Tag: colonnine di ricarica

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Nascita e sviluppo delle colonnine di ricarica
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L’evoluzione delle colonnine di ricarica è una storia che intreccia innovazione, sfide tecnologiche e cambiamenti epocali nel modo di pensare alla mobilità. Ciò che oggi diamo per scontato – la possibilità di ricaricare un veicolo elettrico in qualsiasi luogo – è il frutto di decenni di progressi, esperimenti e adattamenti.

Per capire come siamo arrivati alle moderne infrastrutture di ricarica, è utile ripercorrere le tappe fondamentali di questa trasformazione. Scopriamo come si è passati da una visione embrionale fino alla capillare rete globale che conosciamo oggi.

Le prime sperimentazioni sulla mobilità elettrica

Le radici della mobilità elettrica affondano nel XIX secolo. Già nel 1835 lo scozzese Robert Anderson presentò un modello di carrozza elettrica, anticipando di oltre un secolo le sfide e le opportunità di questa tecnologia. Tuttavia, la mancanza di infrastrutture adeguate e l’avvento dei motori a combustione interna rallentarono inizialmente la diffusione di questa tecnologia.

L’Europa non fu da meno. Nel 1884, Thomas Parker introdusse la prima auto elettrica europea dotata di batterie ricaricabili e prodotta in serie. Parallelamente, si moltiplicarono gli sforzi per sviluppare una rete di ricarica adeguata, così iniziarono ad essere prodotte le prime colonnine di ricarica. La Francia, come altri Paesi, investì in questa tecnologia organizzando nel 1899 persino un concorso per definire il modello più efficiente.

Un esempio emblematico era il “caricabatterie a manovella” della Pope Manufacturing Company, un dispositivo che, nonostante l’efficienza, presentava alcuni rischi legati alla presenza di alti voltaggi e componenti in ottone.

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La comparsa delle colonnine di ricarica: un nodo cruciale

Le prime colonnine di ricarica dell’epoca inoltre, erano dispositivi piuttosto complessi. Per utilizzarle infatti, l’utente doveva inserire un gettone, azionare diversi interruttori e selezionare manualmente l’intensità di carica. Inoltre il contesto tecnologico limitava fortemente lo sviluppo di tali infrastrutture, relegando ad una nicchia la mobilità elettrica.

I principali ostacoli erano rappresentati da:

  • incompatibilità: ogni produttore di macchine elettriche proponeva il proprio standard di ricarica, rendendo impossibile utilizzare una colonnina di un’azienda con un’auto di un’altra marca. Questa frammentazione impediva la creazione di una rete di ricarica omogenea e accessibile a tutti;
  • potenza limitata: le colonnine di ricarica di quegli anni erano in grado di fornire una potenza molto bassa, prolungando in modo significativo i tempi di attesa. Questo rendeva l’auto elettrica poco pratica per gli spostamenti quotidiani e limitava la sua autonomia;
  • scarsa distribuzione: le colonnine erano concentrate in poche aree urbane, spesso in prossimità di abitazioni private o di sedi aziendali. Questo rendeva difficile trovare una colonnina disponibile durante i viaggi extraurbani e limitava l’utilizzo dell’auto elettrica a brevi tragitti;
  • costo elevato: l’installazione e la manutenzione delle colonnine richiedevano investimenti significativi, sia in termini economici che infrastrutturali. Inoltre, la bassa diffusione dei veicoli elettrici rendeva poco attraente per gli investitori finanziare la creazione di una rete capillare di ricarica.

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L’era della standardizzazione delle colonnine di ricarica e l’espansione graduale

Gli anni 2000 segnano un punto di svolta. L’adozione di standard internazionali per le prese e i sistemi di ricarica, ha infatti permesso la creazione di un’infrastruttura più omogenea e accessibile. Le prime vere reti di colonnine di ricarica pubbliche iniziano a svilupparsi nelle principali metropoli, spesso sostenute da incentivi governativi per promuovere la transizione verso veicoli a emissioni zero.

Le colonnine – pur ancora limitate per potenza e diffusione – iniziarono così ad integrarsi nei paesaggi urbani. Ma rimaneva ancora un problema: i tempi di ricarica. Le colonnine in quegli anni offrivano principalmente ricariche lente, richiedendo ore per ricaricare completamente una batteria.

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La rivoluzione della ricarica rapida

L’evoluzione tecnologica successiva si concentra dunque proprio su questo aspetto. Intorno al 2010, con l’introduzione dei primi sistemi di ricarica rapida, la situazione inizia a cambiare radicalmente, consentendo di caricare l’80% di una batteria in meno di 30 minuti.

Questo progresso è poi accompagnato anche da una crescente diffusione di infrastrutture in ambiti pubblici, privati e aziendali, grazie anche ad una crescita delle batterie con maggiore autonomia e la domanda da parte di utenti sempre più numerosi.

Le sfide infrastrutturali e le soluzioni di oggi di Camer

Con l’aumento della diffusione dei veicoli elettrici, emergono nuove sfide. Da una parte la necessità di integrare un numero sempre maggiore di stazioni di ricarica nella rete elettrica, dall’altra la gestione della domanda energetica, soprattutto nei picchi di utilizzo.

Ed è proprio perseguendo questi obiettivi che il GRUPPO Camer si è posizionato nel settore della mobilità elettrica con un approccio innovativo e integrato. Riconoscendo infatti l’importanza della transizione verso energie più pulite e dedicandosi a sviluppare una rete di colonnine di ricarica moderna e capillare, gli esperti della nostra divisione e-mobility hanno dato vita a soluzioni in grado di soddisfare le diverse esigenze degli utenti.

Grazie alla possibilità di integrarsi con fonti di energia rinnovabile per alimentare le stazioni di ricarica, le colonnine firmate Camer si distinguono per l’utilizzo di tecnologie avanzate e per la loro versatilità, con infrastrutture come:

  • Wallbox: la soluzione perfetta per un punto di ricarica fisso domestico da installare comodamente nel tuo garage;
  • Evo 2 Pole Station: un’infrastruttura progettata per ricaricare fino a due veicoli elettrici contemporaneamente, sia in aree pubbliche che private;
  • Fast Station: la stazione di ricarica rapida adatta a rifornire due veicoli simultaneamente e che offre un tempo medio di ricarica di circa 30 minuti.

L’evoluzione delle colonnine di ricarica ha visto un lungo percorso ed è il risultato di una sinergia tra innovazione tecnologica, cambiamento ed un crescente interesse per la mobilità sostenibile. Se all’inizio la sfida era semplicemente rendere disponibili queste infrastrutture, oggi l’obiettivo è migliorare la velocità, l’efficienza e l’integrazione con le reti elettriche, ponendo le basi per una mobilità elettrica accessibile a tutti.

 

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Colonnine elettriche in condominio: autorizzazioni e regole
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Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza sull’importanza di ridurre l’impatto ambientale e la dipendenza dai combustibili fossili. Sempre più persone infatti si orientano verso elettrici, portando di pari passo una crescente necessità di incrementare anche le infrastrutture di ricarica sia su suolo pubblico che privato. Tuttavia, l’installazione di colonnine elettriche in particolari contesti come ad esempio quello del condominio richiede un’adeguata comprensione delle autorizzazioni e regole necessarie per garantire un processo regolare.

Scopriamo di più a riguardo.

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Si è da poco conclusa la XVI° edizione della regata d’altura Est-105 Bari-Montenegro, che ha registrato importanti risultati con un’eccezionale Verve Camer ed una grande partecipazione. L’evento è iniziato nella giornata di giovedì 18 maggio dall’ansa di San Nicola, Bari, e si è svolto per i due giorni consecutivi.

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Colonnine di ricarica per auto elettriche: tipologie e funzionamento
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Il passaggio alla mobilità elettrica non è più qualcosa a cui guardare come qualcosa di lontano ma è già il presente. Oggi infatti, sono sempre più i privati e le aziende che scelgono un approccio più sostenibile con l’e-mobility: basti pensare che secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), le vendite di veicoli elettrici registreranno nel 2023 un vero e proprio boom, al punto che un’auto su cinque tra quelle vendute durante l’anno sarà elettrica. Inoltre le vendite aumenteranno del 35% e secondo le stime, la quota di mercato nel mondo salirà al 18% contro il 4% nel 2020. Ma per poter proseguire a pieno regime verso una transizione green, è essenziale un incremento parallelo delle colonnine di ricarica per le auto elettriche.

Cosa sono queste infrastrutture e quante tipologie ne esistono?

Scopriamo tutti i dettagli insieme per passare all’e-mobility in modo più consapevole.

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Superbonus per colonnine di ricarica condominiali: ecco come ottenerlo
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Di pari passo con la diffusione dell’e-mobility, si sta sviluppando sul territorio italiano la presenza di infrastrutture domestiche per la ricarica delle auto elettriche. Vi sono, infatti, numerose normative comunitarie e nazionali che promuovono la diffusione della mobilità elettrica. Quest’ultima viene considerata come uno dei sistemi più efficaci per combattere l’emissione di gas nocivi derivanti dai mezzi di trasporto urbani. Per questo motivo, si cerca di agevolare in tutti i modi gli automobilisti che intendono acquistare un’auto elettrica, sostenendo l’installazione di colonnine di ricarica condominiali, oltre che naturalmente in abitazioni private.
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