Se negli ultimi anni l’e-mobility ha fatto passi da gigante, sono però proliferate parallelamente anche numerose fake news che contribuiscono a creare disinformazione e scetticismo. Alcune di queste bufale nascono da pregiudizi, altre da una comprensione superficiale della tecnologia, altre ancora da narrazioni distorte.
In questo articolo smonteremo 5 delle più diffuse fake news sulle colonnine di ricarica e sulla mobilità elettrica, cercando di facendo chiarezza.
1. “Non ci sono abbastanza colonnine di ricarica”
Uno degli argomenti più ricorrenti tra le fake news che riguardano l’e-mobility è senza dubbio quello che riguarda la presunta scarsità di infrastrutture di ricarica. In realtà, il numero di colonnine pubbliche è in costante crescita ed i dati parlano chiaro: secondo il report di Motus-E, al 30 settembre i punti di ricarica ad uso pubblico installati nella Penisola sono ben 60.339.
Inoltre è importante considerare anche un altro dato molto interessante. Nell’ultimo anno infatti, sempre più persone hanno scelto di acquistare auto elettriche e di predisporre le proprie abitazioni con colonnine domestiche. Questo aspetto, unito a tutte le aziende che prevedono infrastrutture di ricarica interne per i loro dipendenti, riduce così la necessità di rifornirsi presso stazioni di ricarica pubbliche!
2. “I tempi di ricarica elettrica sono troppo lenti”
Se anche tu hai sentito che ricaricare un’auto elettrica sia un’operazione lunga e poco pratica, vogliamo rassicurarti: questa è un’altra fake news sull’e-mobility. Le tecnologie di ricarica infatti, hanno fatto passi da gigante ed oggi esistono colonnine ultraveloci – come la colonnina Camer Fast Station – che permettono di ricaricare velocemente in corrente alternata e continua fino a due veicoli contemporaneamente, con un tempo medio di ricarica di 30 minuti.
3. “Le auto elettriche inquinano di più di quelle tradizionali”
Un altro mito molto diffuso riguarda poi l’impatto ambientale delle auto elettriche. Sebbene la produzione delle batterie abbia un costo energetico, l’uso di un veicolo elettrico genera molte meno emissioni rispetto ad uno a combustione interna. Numerosi studi dimostrano che, considerando l’intero ciclo di vita, un’auto elettrica emette dal 50% all’80% di CO2 in meno rispetto a una termica.
4. “Le batterie delle auto elettriche durano poco e sono difficili da smaltire”
Ammettilo: questa ha tutta l’aria di una fake news sull’e-mobility, non è vero? Ed è proprio così: le moderne batterie agli ioni di litio sono infatti progettate per durare centinaia di migliaia di chilometri. In media, un pacco batteria può mantenere oltre l’80% della sua capacità anche dopo 8-10 anni di utilizzo. Inoltre, le batterie possono essere riciclate o riutilizzate in applicazioni secondarie, come lo stoccaggio di energia rinnovabile, riducendo così al minimo l’impatto ambientale.
5. “Le auto elettriche non sono adatte ai lunghi viaggi”
Molti pensano che le auto elettriche siano inadatte ai viaggi lunghi a causa dell’autonomia limitata. In realtà, i modelli più recenti offrono autonomie superiori ai 500 km, con una rete di ricarica sempre più capillare che permette di affrontare lunghi tragitti senza problemi. Il vero segreto è senza dubbio pianificare il viaggio grazie anche ad App e sistemi di navigazione avanzati che segnalano le colonnine presenti lungo il percorso.