Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza sull’importanza di ridurre l’impatto ambientale e la dipendenza dai combustibili fossili. Sempre più persone infatti si orientano verso elettrici, portando di pari passo una crescente necessità di incrementare anche le infrastrutture di ricarica sia su suolo pubblico che privato. Tuttavia, l’installazione di colonnine elettriche in particolari contesti come ad esempio quello del condominio richiede un’adeguata comprensione delle autorizzazioni e regole necessarie per garantire un processo regolare.
Scopriamo di più a riguardo.
Convenzioni condominiali
Il primo aspetto da tenere in considerazione prima di procedere con l’installazione di colonnine elettriche nel proprio condominio è senza dubbio verificare se l’assemblea condominiale abbia già previsto regole specifiche in merito al montaggio di infrastrutture o se sia invece necessaria una votazione per decidere a riguardo. In quest’ultimo caso secondo quanto previsto dall’articolo 17- quinquies del Dl 83/2012, in seconda convocazione per deliberare l’installazione di colonnine è:
“sufficiente il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti e un numero di voti che rappresenti almeno un terzo del valore dell’edificio”.
Differente è invece la situazione in cui il condominio sia oggetto di “importanti ristrutturazioni”. Secondo quanto previsto infatti dal D.Lgs. n. 48/2020 (in attuazione della Direttiva UE 2018/844), è previsto l’obbligo di installare le colonnine negli edifici di nuova costruzione o sottoposti a “importante ristrutturazione”.
Lo scopo della normativa è orientato chiaramente a incentivare la rete infrastrutturale necessaria a ricaricare i veicoli elettrici, agevolando di conseguenza l’acquisto di mezzi più sostenibili.
Il condominio può vietare le colonnine?
In via generale, le colonnine elettriche possono essere regolarmente installate all’interno di un condominio rispettando il limite stabilito dall’art. 1120 c.c. Pertanto l’assemblea condominiale può legittimamente vietare le colonnine nel caso in cui:
- comportano un danno/pregiudizio alla stabilità o sicurezza dell’edificio;
- compromettono il decoro architettonico (regolamentato dai singoli regolamenti condominiali);
- impediscono o limitano il godimento delle aree comuni agli altri condomini (es. se limitano l’accesso a zone verdi o parcheggi).
Affidarsi a tecnici specializzati è obbligatorio per certificare che le colonnine di ricarica rispettino le norme elettriche per garantire la sicurezza degli utenti e prevenire eventuali malfunzionamenti. Possono essere necessarie inoltre verifiche specifiche affinché l’impianto elettrico del condominio sia in grado di gestire la capacità aggiuntiva richiesta dalla ricarica dei veicoli elettrici.
Rifiuto dell’assemblea condominiale: come comportarsi
Qualora l’esito del voto dell’assemblea condominiale fosse negativo, per installare le colonnine di ricarica sarà necessario farlo in modo autonomo. Il medesimo discorso è applicabile anche in caso di inerzia dell’assemblea. In mancanza di una delibera espressa entro 3 mesi dalla richiesta fatta per iscritto del condomino interessato, quest’ultimo potrà provvedere a sue spese. Restano tuttavia fermi i punti secondo cui ciascun condomino può servirsi degli spazi comuni, ma sempre nel rispetto del decoro architettonico dell’edificio e senza danneggiare gli altri condomini.